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La UILPA MI-MUR prende atto della nota n. 1776 del 30 ottobre u.s. con la quale codesta Amministrazione, a parziale rettifica/integrazione della nota prot. n. 1767 del 29 ottobre u.s., su impulso della nota trasmessa dalla scrivente O.S. , in pari data, ha dato conto delle novità del D.L. n. 137/2020, cd “decreto ristori”.

La UILPA MI-MUR registra, altresì, con rammarico che le richieste avanzate in merito alla attività di pianificazione, organizzazione e implementazione del lavoro agile sono state completamente disattese.

A fronte, infatti, dell’avvenuto riscontro di casi di positività da Covid-19 reso presso gli uffici dei due dicasteri a seguito dei quali Codesta amministrazione con nota n. 25609 del 26 ottobre u.s. ha comunicato che sarebbero state effettuate attività di sanificazione delle sedi dei due ministeri, la scrivente O.S. considerata la necessità di garantire, per un verso, la salute dei dipendenti e, per l’altro verso, la massima continuità dell’azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti, richiede le seguenti informazioni:

  • se, nelle more, l’Amministrazione abbia avuto conoscenza di ulteriori casi di positività tra il personale;
  • in caso positivo, se, nel rispetto della privacy, abbia provveduto a effettuare le attività di contact tracing tra i dipendenti che possano essere venuti in contatto con tali colleghi e/o quali ulteriori iniziative siano state assunte;
  • se sia stato verificato il rispetto delle disposizioni concernenti il divieto di contemporanea presenza di più persone nell’ambito degli spazi di lavoro non adeguatamente ampi (si cita, a mero titolo esemplificativo, una tra le ipotesi più problematiche, quali le segreterie delle figure apicali) e quali sia la pianificazione delle rotazioni applicate nella presenza del personale;
  • a che punto siano le procedure per l’acquisto delle strumentazioni informatiche e digitale necessarie al personale che debba svolgere la propria attività lavorativa in modalità agile, considerato lo stanziamento di fondi ad hoc e alla luce del rischio di eventuali ritardi che potrebbe determinare un possibile lockdown (ad esempio nella consegna da parte delle ditte);
  • se, al fine di non escludere i lavoratori dal contesto lavorativo e dai processi di gestione dell’emergenza, si sia proceduto all’attivazione di iniziative formative a distanza per quel personale che non possa essere destinato al lavoro agile;
  • se si sia provveduto ad implementare la digitalizzazione della documentazione e delle attività.

Si rammenta, inoltre, a codesta Amministrazione che l’art. 14, L. n. 124/2015, dispone che “entro il 31 gennaio di ciascun anno, le amministrazioni pubbliche redigono, sentite le organizzazioni sindacali,  il  Piano  organizzativo  del lavoro agile (POLA)” con il quale devono essere individuate  “le  modalità  attuative  del  lavoro  agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 per cento dei dipendenti  possa  avvalersene” e che “in caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica almeno al 30 per cento dei dipendenti.

Pertanto, con l’auspicio che codesta Amministrazione non intenda ridurre l’organizzazione del lavoro agile all’applicazione della previsione residuale del 30 per cento stante la prossimità del suddetto termine del 31 gennaio, considerata la prevedibilità dell’emergenza epidemiologica attuale, con la presente nota la UILPA MI-MUR, reitera la richiesta di procedere, senza ulteriori indugi, ad interpretare estensivamente l’art. 263, co. 1, D.L. n. 34/2020, alla luce dell’art. del DPCM 25 ottobre 2020, che dispone che “è incentivato il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentualedel 50% di cui al citato art. 263, co. 1, riconoscendo, almeno fino al 31 dicembre 2020, la prestazione in modalità agile come modalità ordinaria di svolgimento dell’attività lavorativa, con individuazione motivata delle sole singole e specifiche attività che, per caratteristiche concrete, fanno eccezione a tale principio.

Ciò anche allo scopo di evitare di rimettere alla responsabilità dei singoli dirigenti tale onere e di evitare difformità di trattamento tra il personale.

Con riserva di valutare la possibilità e l’opportunità di formulare apposita segnalazione al Comitato Tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile, alla luce della necessità di garantire la salute dei dipendenti, la massima continuità dell’azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti.

Roma, 2 novembre 2020

Il Coordinamento Nazionale UILPA MI- MUR

Luca Sabatino                                                 Alessandra Prece