On.li Ministri,
in riferimento alla recentissima dichiarazione da parte dell’OSM dello stato di “pandemia” e al DPCM 11
marzo 2020, che prevede espressamente che “Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma
1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le
attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo
svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente,
anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della
legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza” si chiede che
vengano individuate con la massima urgenza le attività indifferibili da rendere in presenza nei
diversi uffici e date conseguentemente le necessarie disposizioni affinché con la massima
tempestività tutto il personale non impegnato nelle attività indifferibili possa rendere la propria
prestazione lavorativa con la modalità dello smart working.
E’ di tutta evidenza che lo spirito della norma appena emanata, così come quelle precedenti, ha il
primario obiettivo di rendere effettivo il distanziamento sociale al fine di contenere la diffusione
epidemiologica da COVID 19. La mancata applicazione o il ritardo rispetto a quanto disposto
rappresenterebbe un intollerabile aumento del rischio per la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Certi che siamo tutti impegnati nello sforzo di superare questa difficile fase nel più breve tempo
possibile attendiamo un riscontro in tempi brevissimi.
Le scriventi sono disponibili eventualmente ad un incontro informativo in videoconferenza.
FP CGIL CISL FP UILPA
Anna Andreoli Michele Cavo Alessandra Prece