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La UILPA MI-MUR ha appreso – con stupore e apprensione - che alcuni dirigenti di entrambe codeste Amministrazioni starebbero inopinatamente interpretando le recenti modifiche normative in materia di lavoro agile in un'ottica di ridimensionamento dell'utilizzo di tale modalità lavorativa e quale occasione per "invitare" il personale a svolgere la propria prestazione lavorativa in sede, in presenza, e ciò a prescindere da effettive e concrete necessità in tal senso.

 

La UILPA MI-MUR chiede di sapere se corrisponda al vero che sia stato richiesto al personale, ad esempio, l'indicazione preventiva di giornate settimanali fisse in cui svolgere la prestazione in presenza, addirittura da recuperare nella settimana successiva nel caso di indisponibilità nella settimana in corso.

Si chiede, altresì, di sapere se corrisponda al vero che dipendenti in lavoro agile fatti rientrare per svolgere la prestazione in presenza, una volta in sede, abbiano dovuto attendere per poter iniziare la propria attività lavorativa in quanto sprovvisti della postazione lavorativa, a discapito della produttività del dipendente.

Premesso che in tali ipotesi vi sarebbe un evidente deficit organizzativo, la scrivente O.S. farebbe fatica a individuare, invece, in che modo si possa migliorare la regolarità, la continuità e l’efficienza dei servizi e l'efficienza dell'organizzazione del lavoro facendo rientrare in sede un dipendente la cui postazione di lavoro non risulti predisposta e funzionante.

La UILPA MI-MUR, nello stigmatizzare i predetti comportamenti, ritiene doveroso, pertanto, rammentare che, come correttamente rappresentato nella nota dell’11 maggio 2021 prot. n. 561 del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, a firma del Direttore generale per le risorse umane e finanziarie, dr. Jacopo Greco, le recenti modifiche normative non hanno in alcun modo limitato l'utilizzo dello strumento del lavoro agile quale forma di svolgimento della prestazione. In merito, si rammenta che l'interpretazione fornita dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, On. Renato Brunetta, della modifica normativa è la seguente:

"fino a dicembre le amministrazioni potranno ricorrere allo smart working a condizione che assicurino la regolarità, la continuità e l’efficienza dei servizi rivolti a cittadini e imprese".[1]

La modifica in questione, pertanto, non è finalizzata a imporre un rientro in massa dei dipendenti pubblici, bensì semplicemente a rimettere alla responsabilità - e alle capacità - dei dirigenti l'organizzazione del lavoro e degli uffici in un’ottica di efficienza, continuità e regolarità dei servizi. È evidente che se fino ad oggi determinate attività svolte in lavoro agile hanno garantito la predetta regolarità, continuità e efficienza dei servizi, non è su quelle che dovrebbe rivolgere la propria attenzione chi ha l'onere e la responsabilità dell'organizzazione del lavoro.

Si evidenzia, peraltro, che le ultime recenti indicazioni - a livello mondiale (ad esempio, nel Regno Unito) e nazionale - dell'andamento dei contagi in conseguenza dell'incidenza delle varianti (in particolare la così detta variante "Delta" o "indiana") e della protezione offerta dalle vaccinazioni (peraltro non completate) suggeriscono di osservare, in questa fase, particolare prudenza e "parsimonia" nella gestione delle occasioni di presenza in sede del personale, onde evitare di trasformare gli uffici in focolai di diffusione delle varianti del virus Covid-19 e di ulteriori sviluppi della pandemia.

Nel ricordare, infatti, che la regolamentazione del lavoro agile è, allo stato, ancora quello di carattere emergenziale, e che non è stato revocato né lo stato emergenziale da parte del Governo né la situazione di pandemia mondiale da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, si invitano i vertici di entrambe codeste Amministrazioni a voler convocare le O.O.S.S. anche al fine di individuare congiuntamente indicazioni chiare in merito alla predisposizione dell'organizzazione del lavoro agile e delle specifiche ipotesi di attività lavorative da svolgere in presenza che, in conformità alle modifiche normative intervenute, tengano conto unicamente della salvaguardia della salute dei lavoratori e della capacità di garantire la "regolarità, la continuità e l’efficienza dei servizi".

Si evidenzia, in merito, che il Ministero del lavoro e il Ministero della Salute, nonché l’Istituto Superiore di Sanità, hanno fornito indicazioni delle principali raccomandazioni sulle misure da adottare per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid -19 negli ambienti di lavoro. Tra queste, è stato chiarito che “il lavoro agile e da remoto continua ad essere favorito, anche nella fase di progressiva ripresa delle attività, in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause). E’ necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente con la natura dei processi produttivi e degli spazi aziendali”. Inoltre, si raccomanda di utilizzare il lavoro agile e da remoto per tutte quelle attività che possono essere svolte in tale modalità, in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione. Tra l’altro, tra le raccomandazioni fornite dagli Organi competenti è quella di evitare aggregazioni sociali, anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa con particolare riferimento all’utilizzo del trasporto pubblico e l’invito a favorire l’utilizzo del mezzo proprio o di navette.

Al riguardo, con l'occasione, si ritiene opportuno rammentare che la legge di conversione del D.L. 13 marzo 2021, n. 30, pubblicata in G.U. lo scorso 12 maggio 2021 (L. 6 maggio 2021, n. 61) e recante “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena” ha riconosciuto, per la prima volta in via normativa, un vero e proprio diritto di coloro che lavorano da remoto a potersi disconnettere da tutti gli strumenti tecnologici che consentono di poter accedere al proprio account aziendale anche al di fuori dell’ufficio in determinati orari.

Pertanto, la scrivente O.S. chiede un incontro urgente al fine di conoscere se tutte le misure di contenimento da contagio sopra rappresentate siano rispettate, anche in un’ottica di un futuro, graduale e parziale rientro del personale in presenza, e di acquisire le seguenti informazioni:

  1. ordini di servizio inerenti le richieste di rientro in sede del personale e le specifiche motivazioni che ne richiedano il rientro;
  2. quali disposizioni siano state previste a tutela dei lavoratori fragili (con patologie gravi attuali e pregresse, per i possessori di L. 104/92 per sé o per un familiare ecc.), dei genitori con figli in età prescolare in vista della chiusura delle scuole e per coloro che si spostano con mezzi pubblici;
  3. se in collaborazione con il medico competente sia stato approntato un protocollo anticontagio al fine di garantire la salute e sicurezza di tutti i lavoratori ed in particolare per il personale fragile in vista dell’ “ipotetico” futuro, graduale e parziale rientro del personale;
  4. se siano state predisposte delle convenzioni con garage nei pressi delle sedi dei Ministeri;
  5. se sia stato nominato il mobility manager, con il compito di favorire l’uso di navette aziendali;
  6. di fornire indicazioni in merito alle ragioni per le quali sia stato interrotto il servizio di test con tamponi ai dipendenti e quali siano i tempi previsti per la sua riattivazione;
  7. di calendarizzare incontri con le rappresentanze sindacali, gli RRLLS gli RSSPP il medico competente e il Datore di Lavoro.

Si precisa, infine, che la predetta richiesta di incontro è rivolta anche ad ogni singola realtà lavorativa, in quanto ogni Dirigente è “Datore di Lavoro” e di conseguenza responsabile della salute e sicurezza dei lavoratori.

Si resta in attesa di un tempestivo riscontro.

Distinti saluti.

Roma 14.6.2021                                                                     UILPA MIUR

                                 Il Vice Coordinatore Nazionale                                                      Il Coordinatore Nazionale

                                             L. Sabatino                                                                               Alessandra Prece