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La UIL c’è

Il Segretario Generale della UIL PA, Nicola Turco, ha scelto questa immagine per ringraziare tutti i dipendenti pubblici, 30.000 e forse più, che sabato 28 novembre sono scesi in piazza per difendere il rinnovo del loro contratto di lavoro e soprattutto i diritti di tutti i cittadini ad avere “servizi pubblici”.
“ La UIL, con tutte le sue categorie c’è, con tante foto emozionanti su tutti i social network, con tanto azzurro e tanta UIL” ha sottolineato Nicola e ha incitato tutti ad andare avanti con forza e dignità “IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE”!


Prepariamoci ad un inverno “più caldo” se non arriverà un rinnovo del nostro contratto di lavoro adeguato alla nostra professionalità.
Il nostro striscione è stato ripreso da più TG serali e quelli della domenica. Molti sono stati i messaggi di solidarietà che ci sono arrivati, anche da lontano.
Il Coordinatore Nazionale UIL PA MIUR, Mimma Ripani, ringrazia tutti gli amici che hanno partecipato alla manifestazione rappresentando tutti coloro che, per i più disparati motivi, non hanno vissuto dal vivo la manifestazione.
Anche la Segreteria Provinciale ringrazia coloro che quotidianamente sostengono il serrato lavoro per avere un lavoro dignitosamente retribuito.
In allegato troverete le foto dei momenti più emblematiche della giornata.

Il Segretario Generale UIL Barbagallo: «Vogliamo firmare i contratti del Pubblico Impiego a qualsiasi costo»

28 novembre 2015 - Oggi, grande manifestazione dei lavoratori del pubblico impiego, con corteo per le vie di Roma e comizio dei tre Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil nei pressi di Piazza Venezia. Queste, in sintesi, le dichiarazioni a margine di Carmelo Barbagallo: «Lo Stato è il peggior datore di lavoro di questo paese. È ora di smetterla: la Corte costituzionale ha dato indicazioni precise e ci sono le piattaforme delle categorie del pubblico impiego con cui si chiedono 150€ di aumento. Non c'è bisogno di sedersi a un tavolo per rinnovare il contratto del pubblico impiego, possiamo farlo anche restando in piedi!»

Prosegue il numero uno di via Lucullo: «Si metta mano, dunque, alla legge di stabilità, anche per i trasferimenti a livello locale, perché le risorse stanziate, al momento, servono a comprare solole caramelle. Stiamo avendo molta responsabilità: quella odierna è una manifestazione che non blocca il Paese, ma non ci costringano a fermarlo davvero. Noi vogliamo firmare i contratti del pubblico impiego a qualsiasi costo: spero che la Befana ci porti in dono i contratti, altrimenti ci sarà il carbone per qualcun altro. Se non ci saranno risposte, la prossima manifestazione sarà più adeguata alla necessità. A me gli scioperi non piace annunciarli, piace farli».

Parte la mobilitazione dei lavoratori pubblici: pronti ad arrivare allo sciopero generale. Contratti, non spiccioli: 150 euro per rilanciare professionalità, qualità e innovazione

Fonte UIL . Pubblicato: 27 Ottobre 2015

“Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini”, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

“Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi. Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso che, dopo 6 anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione, e rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti”.

“Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale. E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti”.

“Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e riportare la PA in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno risposte" concludono i sindacati. "E prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace nel dare risposte alle comunità”.