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Il decreto legge n. 56/2021 ha emanato ulteriori indicazioni per il ricorso al lavoro agile emergenziale (cd semplificato) e/o modifiche all’istituto del lavoro agile ordinario.

La UILPA MIUR è grata all’ Amministrazione che ha tempestivamente emanato una circolare con chiare indicazioni in merito, che puntualmente vengono mal interpretate dalla dirigenza.

Questa O.S., nel merito, tiene a sottolineare che la disposizione positiva dell’eliminazione della percentuale prevista del 50%, nella fase emergenziale, non è tesa a limitare il ricorso al lavoro agile, stante il perdurare della situazione emergenziale che ci stringe, ma lo condiziona all’efficienza organizzativa della Pubblica Amministrazione.

Il fondamento del lavoro agile semplificato è stato dettato dall’attuale grave situazione emergenziale e quindi limitare l’insorgere di eventuali contagi meramente con una “percentuale” potrebbe non essere sufficiente , pertanto il rispetto delle misure di contenimento del fenomeno epidemiologico e della tutela del lavoratore dovranno rimanere inalterate “a condizione che l’erogazione dei servizi rivolti ai cittadini ed imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza… nell’organizzazione dell’ ordinaria modalità amministrativa”.

In base al decreto citato, fino al 31 dicembre 2021, le Amministrazioni ricorreranno all’istituto del lavoro agile semplificato in attesa che vengano definiti, in modo più articolato, i criteri sul lavoro agile con le OO.SS.. Infatti il "decreto proroghe" approvato il 29 aprile in Consiglio dei ministri non depenna la disciplina sul lavoro agile ma la innova.

Anche le riformulazioni delle percentuali relative al POLA (Piano organizzativo del lavoro agile), non ancora adottato dai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e della ricerca, sono solo apparentemente “negative”, in quanto le Amministrazioni, solo dopo la cessazione dello stato emergenziale, potranno avvalersi del lavoro agile con una percentuale minima del 15% del personale e non più dell’iniziale 30%. Inoltre, se entro il 31 gennaio di ogni anno si adotterà il Pola l’Amministrazione di pertinenza dovrà consentire il ricorso al lavoro agile almeno al 50% del personale e non più al 60%.

Si tratta di soglie minime e non massime proprio perché il chiaro intento del Legislatore è di valorizzare il lavoro agile come strumento di flessibilità per raggiungere livelli elevati di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, muovendo dal presupposto che uno strumento di flessibilità in quanto tale debba essere sciolto da rigide percentuali (non solo massime, ma anche minime) per consentirne, il diverso ricorso a diverse situazioni (in termini di esigenze effettive del personale e di potenzialità effettive dell’Amministrazione), in ossequio al principio di uguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, comma 2, della Costituzione, che impone il divieto di trattare in modo analogo situazioni diverse, come ribadito anche in ambito Europeo.

Per questo si sollecitano le due Amministrazioni a concludere l’iter di confronto per l’attuazione del POLA, la definizione del Piano della sicurezza.

Inoltre si rammenta l’impegno assunto nel corso dell’ultimo incontro tra le Amministrazioni e le OO.SS., 8 aprile u.s., di nominare il Mobility manager per attivare ogni procedure per accendere convenzioni per i parcheggi e di fornire un adeguato servizio di mezzi pubblici per il raggiungimento in sicurezza delle sedi di Viale Trastevere e Via Carcani.

La UILPA ritiene che la norma sia chiara, pur generando interpretazioni disparate e fuorvianti, con disposizioni di rientro in presenza di tutto il personale, che potevano ben essere evitate!

Come era prevedibile si pensa erroneamente che a breve tutto il personale possa rientrare in servizio, senza le necessarie tutele e senza considerare che proprio la norma prevede il ricorso al lavoro agile semplificato fino al 31 dicembre 2021.

Indubbiamente qualora la situazione emergenziale dovesse migliorare o le Amministrazioni fossero in grado di garantire la sicurezza del personale, forse, ci potrebbero essere le condizioni di un graduale rientro ma al momento e con l’attuale scenario emergenziale e normativo non sembra che si possa procedere in tal modo.

Non dimentichiamoci che a settembre 2020 il graduale rientro in appena 15 giorni fu interrotto bruscamente …

Il presupposto essenziale per il rientro deve essere la tutela della salute dei lavoratori e su questo assunto la norma è chiara!

I dipendenti pubblici hanno dimostrato la loro efficienza garantendo i servizi della Pubblica Amministrazione al Paese e aumentandone la produttività anche in periodi di lock-down e così si dovrà continuare, per la tutela del lavoratore e del cittadino\utente.

Roma, 13.05.2021                                                           Il Coordinatore Nazionale UILPA MIUR

                                                                                                                                     Alessandra Prece                                                                                                                                                             (Firma autografa. D.L vo n. 39/93)

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