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IDAHOBIT: International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia

GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOLESBOBITRANSFOBIA

«L’omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all’obiezione di coscienza».

Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia in Europa (2006)

Gentili collegh*,

oggi, 17 Maggio 2021, si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite.

Il 17 maggio 1990, infatti, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) cancellò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta "una variante naturale del comportamento umano". Il percorso è stato lungo e difficile:

- nel 1952 l'omosessualità risultava ancora una condizione psicopatologica tra i "Disturbi sociopatici di Personalità";

- nel 1968 era considerata una deviazione sessuale, catalogata tra i "Disturbi Mentali non Psicotici";

- nel 1974, sebbene l’omosessualità venga eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall'American Psychiatric Association (APA), sui testi scientifici si parlava di "omosessualità egodistonica", ovvero quella condizione in cui una persona omosessuale non accetta il proprio orientamento sessuale e non lo vive con serenità; quest’ultima teoria verrà superata nel 1987 per arrivare poi, appunto, al 1990, con la decisione dell’OMS di depennare l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.

Allo stesso modo, anche la transessualità non è classificata dall'OMS come malattia mentale: essa, più recentemente, è stata rimossa, infatti, dalla categoria dei disordini mentali dell'International Classification of Diseases (ICD) per essere inserita in un nuovo capitolo delle "condizioni di salute sessuale", in virtù della conclusione e della consapevolezza che la transessualità non è, ovviamente, una malattia.

Con l'inserimento in un altro capitolo di nuova creazione dell’ICD è stato, così, possibile dare spazio a condizioni collegate alla salute sessuale non necessariamente legate ad altre situazioni codificate nell'ICD, allo scopo unicamente di garantire l'accesso agli adeguati trattamenti sanitari come, ad esempio, cure ormonali e interventi chirurgici che consentono all'individuo che vive una condizione di particolare disagio con il proprio corpo (così detta disforia di genere) di armonizzarlo alla propria identità di genere percepita.

Si comprende, pertanto, come ogni atteggiamento ostile nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali non solo sia inaccettabile ma sia addirittura disumano.

E, mentre in Italia la politica discute sulla possibilità di prevedere forme specifiche di sanzione penale per comportamenti omofobi, in circa 70 Paesi del Mondo l’omosessualità è, al contrario, incredibilmente considerata illegale e, in alcune ipotesi, punita con la pena di morte.

Persino nell'Unione Europea si sono registrati atteggiamenti non inclusivi: la Polonia, ad esempio, è l'unico Paese membro in cui non solo non esiste alcuna forma di riconoscimento legale per le coppie omosessuali ma in cui è stato addirittura consentito che alcuni luoghi si dichiarassero "Lgbt free zones" ("Zona senza Lgbt"), con la pronta condanna dell'Europa politica e istituzionale.

La UILPA MI-MUR, pertanto, nel ritenere che la denuncia e il contrasto all’omolesbobitransfobia debbano costituire un impegno fermo, forte, deciso, costante e concreto non solo per le Istituzioni ma per la società civile tutta, è in prima linea per garantire pari diritti e, quindi, pari opportunità affettive e lavorative, e si impegna, a tal fine, a svolgere in ogni sede possibile attività di corretta informazione e sensibilizzazione, nonché di ascolto, inclusione e difesa delle colleghe e dei colleghi LGBTQIA+.

Buon lavoro a tutt*, chiunque e comunque voi amiate.

UILPA MIUR

Il Vice Coordinatore Nazionale Il Coordinatore Nazionale

Luca Sabatino Alessandra Prece