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La UILPA MIUR, su segnalazione di vari iscritti, ha appreso della pubblicazione di un articolo, a firma del giornalista Carmine Gazzani, apparso sul sito www.lanotiziagiornale.it.

                L’articolo in questione pone una serie di interrogativi e di dubbi sulla procedura per il reclutamento di n. 5 Dirigenti Amministrativi al MIUR, per il quale sono pervenute circa  1400 domande ma,  alle prove scritte si sono presentati meno di  500 candidati.

                I dubbi espressi dal giornalista, che evidentemente accomunano molti funzionari della nostra Amministrazioni, che hanno già intrapreso la strada del ricorso, nascono da alcune circostanze che l’Amministrazione, a seguito di questa nota, vorrà aiutarci a chiarire perché si sa che le ombre delle cose spesso si allungano e diventano mostruose.

                Appare legittimo chiedere all’Amministrazione di illuminare con la luce della trasparenza le varie fasi della procedura e dipanare i dubbi sollevati.

                Mai come in questo momento di estrema incertezza per i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti in merito al DPCM di riordino degli Uffici Centrali del MIUR e per  l’attuazione negli Uffici territoriali  della legge sulla regionalizzazione differenziata,  tutto il personale ha bisogno di risposte:

Commissione

                 A seguito delle dimissioni della Dott.ssa Antonella Tozza e del Dott. Stefano Versari,  sono state nominate la  Dott.ssa Maria Maddalena Novelli e la Dott.ssa Rosaria Pagano. Si ritiene che per evitare ogni possibile strumentalizzazione della circostanza, sarebbe opportuno un chiarimento circa  le modalità ed i criteri con cui sia stata decisa la prima composizione della Commissione e quale procedura sia stata seguita per l’individuazione dei Commissari in sostituzione dei dimissionari.

                Al riguardo ricordiamo che la direttiva n. 3 del 24/04/2018 , di Funzione Pubblica, circa lo svolgimento dei concorsi, dopo aver illustrato un percorso esemplificativo, chiarisce che le Amministrazioni “dovrebbero darsi regole  chiare sulla scelta dei componenti delle commissioni di concorso, sia per garantire la professionalità del commissario sia per ragioni di trasparenza e per evitare decisioni poco meditate”.

                Si suppone che i tanti candidati aspirino ad approfonditi chiarimenti circa il percorso di “meditazione” adottato dall’Amministrazione, che ha portato alla scelta dei Commissari incaricati per la selezione della futura classe dirigente del MIUR.

Svolgimento delle Prove

                Non sarà sfuggito all’Amministrazione, come non è sfuggito alla UIL PA, un dato che potremmo definire allarmante. La maggioranza dei candidati che hanno superato le  prove scritte ha raggiunto appena il  voto minimo.

                Tra gli esclusi, a quanto risulta, pochi dei nostri Funzionari sono stati in grado di raggiungere almeno la sufficienza in entrambi i compiti. Se volessimo dare una chiave di lettura  “poco meditata” della situazione, dovremmo concludere che il nostro Ministero ha una classe di Funzionari dalle scarsissime capacità giuridiche.

                Tuttavia questa O.S. in accordo con l’Amministrazione, sa di poter contare non solo su funzionari validi, ma al di sopra della media, che, nonostante una scopertura di organico pari a circa il 50%, sanno gestire  un’Amministrazione, garantendo il raggiungimento quasi del 100% degli obiettivi di ogni Ufficio, condividendo spesso con altri Uffici il proprio Dirigente  e tenendo testa ad un’utenza sempre più agguerrita e dal ricorso facile, in ambienti spesso privi delle basilari norme di sicurezze e di benessere organizzativo.

                Escludiamo, quindi, che un risultato tanto deprimente possa essere dovuto alla incapacità dei concorrenti!

                Piuttosto, appare plausibile che la Commissione abbia dovuto utilizzare criteri di valutazione particolarmente stringenti, al limite del vessatorio, per poter inserire il numero degli ammessi agli orali in un “range” accettabile.

                Quale sarà stata la motivazione che ha portato alla decisione, in questo caso, di seguire una linea di condotta diversa da quanto fatto dal MIUR in occasione di precedenti ed attuali concorsi per Docenti, Funzionari, Dirigenti Scolastici, DSGA?

                Potrebbe apparire inopportuno, sulla base dei principi di economicità ed efficienza, svolgere a lungo un lavoro per realizzare una “scrematura” che poteva essere realizzata con un giorno di prove preselettive?  

                Peraltro, si potrebbe definire “formalmente non corretta” la griglia di valutazione che ha previsto un  punteggio minimo diverso dallo zero ed uno massimo per ogni criterio. Se volessimo leggere in maniera non “meditata”, dovremmo concludere che la Commissione non poteva  attribuire ai compiti un voto inferiore a 70/100... il che, immaginiamo, non sia possibile.

Non sarebbe stato opportuno pubblicare la griglia prima dello svolgimento delle prove come previsto dallo stesso MIUR nei concorsi banditi per il personale della scuola, in linea con il principio di predeterminazione dei criteri di attribuzione dei punteggi previsto dall’art. 12 del D.P.R. 487/1994?

                Di sicuro ci saranno motivazioni che hanno portato a differenziare così tanto questa procedura  e, di sicuro, l’Amministrazione avrà interesse a chiarirle quanto e più di questa O.S..

 

Scioglimento dell’anonimato

                E’ evidente che per respingere al mittente i dubbi su favoritismi nell’ambito di una procedura concorsuale, sia di assoluta importanza dimostrare che l’Amministrazione abbia fatto ogni ragionevole sforzo per garantire l’anonimato delle prove.

                Chi ha preso parte a quella procedura, ricorderà le attenzioni richieste dalla D.G. per il Personale Scolastico, per il trasporto e la sicurezza dei plichi contenenti le anagrafiche del concorso Dirigenti Scolastici. Per quella procedura, on-line, si può trovare un verbale in cui i Carabinieri attestano la regolarità dello scioglimento dell’anonimato, avvenuto alla loro presenza. Ricordiamo anche che è abitudine del MIUR pubblicare in anticipo le date per lo scioglimento dell’anonimato.

                 Perché, nel caso del concorso in oggetto, non si è dato conto in anticipo delle date per tale procedura e il relativo verbale non è stato pubblicato per fugare i dubbi degli esclusi?

                Siamo certi  che  l’Amministrazione vorrà dare conto di tutti gli accorgimenti che ha posto in essere per garantire che una fase tanto delicata della procedura avvenisse nel modo più trasparente e giuridicamente corretto.

Esclusione esplicita dell’accesso ai compiti degli ammessi

                Il bando prevede tale esclusione fino al termine della procedura, modalità che non risulta attuata in altri bandi del MIUR.

                Perché in un periodo in cui si insegue il principio della “casa di vetro”, il MIUR ha “meditato” e costruito muri prima ancora che venissero gettate le fondamenta di questa procedura?

                Non sarebbe stato più corretto, come sempre fatto, valutare in base alle circostanze specifiche al momento della richiesta di accesso agli atti?

                Visti i tanti dubbi, da più parti sollevate, non sarebbe il caso, dopo mesi di lavoro della Commissione, dedicare un paio d’ore a fare le scansioni dei compiti degli ammessi e renderle accessibili?

                 In questo modo chi ha sbagliato, se ha sbagliato, saprebbe cosa avrebbe dovuto scrivere per non cadere sotto i colpi   della Commissione e forse potrebbe capire come migliorarsi.

                La UIL PA è consapevole che ci saranno motivazioni di ordine tecnico e giuridico, che l’Amministrazione vorrà fornire, per cui questa opzione non sia percorribile, perché a “meditarci” poco, sembrerebbe quasi una inutile complicazione a discapito di chi volesse presentare ricorso prima che ci siano “vincitori controinteressati” e che i costi eccessivi rendano troppo “spaventosa” la prospettiva della tutela in giudizio.

                Per ripristinare e difendere quello spirito di fiducia e leale cooperazione tra il personale delle aree, i Dirigenti e l’Amministrazione, si ritiene essenziale allontanare le ombre e permettere al personale demotivato di svolgere correttamente il proprio lavoro.

                Al fine di evitare l’ulteriore proliferazione di contenziosi  che comporterebbero costi esorbitanti ed il rischio che si incorra in spiacevoli danni erariali, si auspica che in tempi brevi vengano fornite risposte  a queste dubbi. Tra i concorrenti che hanno scritto temi insufficienti, in preda ad uno strano, improvviso e condiviso black-out tecnico-giuridico, ci sono gli stessi funzionari a cui, ogni giorno, a cui è affidata la gestione di settori strategici.

                Infine l’Amministrazione è chiamata a fornire  risposte chiare a tutela di chi è stato escluso ma soprattutto per l’integrità di chi sosterrà le prove orali , di chi meritatamente sarà vincitore e dei dipendenti dell’Amministrazione che, loro malgrado, sono stati citati nell’articolo.

Roma, 26.5.2019                                             

                                                                       Il Coordinatore Nazionale UIL PA MIUR                                                                                                    Alessandra Prece                                                                                                                      (Firma autografa sostituita a mezzo                                                                                                                                           stampa ai sensi dell’art.3, comma 2                                                                                                                                           del decreto legislativo n. 39/93)

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