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Con la definitiva registrazione della Corte dei Conti dei DD.MM. degli Uffici Regionali si conclude, l’iter relativo alla riorganizzazione del MIUR, a parere della scrivente in modo negativo visti gli accorpamenti.

            Infatti, pur avendo molto ridotto il numero iniziale proposto dai Direttori Generali, resta il segnale grave ed incomprensibile dell’arretramento dello Stato sul territorio per quanto concerne l’istruzione pubblica e l’utenza del MIUR composita e ampia (docenti, non docenti, dirigenti scolastici, alunni, famiglie, ecc…)

            Inoltre preoccupa l’ipotesi di accorpamenti “fisici” del personale, visto che a nulla serve scrivere una formula di salvaguardia ambigua che troverà altri soggetti coinvolti sul territorio (Comuni, Province e Regioni) magari non interessati a convenire sul testo definitivo dei DD.MM.,  peraltro, ad oggi  ancora sconosciuto alle OO.SS..

            Sulla questione è assolutamente coerente ed incontrovertibile che la UIL PA MIUR faccia la sua parte sollecitando tutti coloro che sono coinvolti dagli accorpamenti ad informare rapidamente l’O.S. di qualsiasi notizia o intendimento di CHIUDERE UFFICI!

D’altra parte, circa la coerenza,  qualcuno lo ricorderà:

7 aprile 2000 SCIOPERO NAZIONALE solo della UIL CONTRO LA SOPPRESSIONE DEI PROVVEDITORATI AGLI STUDI decisa DAL MINISTRO BERLINGUER E DAL MINISTRO BASSANINI” (preso dal volantino dell’epoca).

                Oltre agli accorpamenti, segnale non certo tranquillizzante, è ancora molto vago il futuro del MIUR in genere se si pensa alla condizione degli Uffici e del personale, che bene è stata rappresentata al Ministro Giannini nell’unico incontro fin qui avuto e della quale al momento è nota solo la sua decisione di cambiare partito (auguri!).

            La richiesta della scrivente di sapere se la politica di questo paese sia orientata a mantenere in vita il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, è al momento senza risposte e, quindi, come possiamo non dubitare della promessa fatta dalla parte politica e gestionale di un emendamento che dovrebbe consentire la deroga al blocco delle assunzioni ovvero assunzione dei vincitori dei concorsi già espletati e nuovi concorsi?

            A fronte del SILENZIO su questo fronte e su tanti altri, come la richiesta di aprire un tavolo per definire l’incremento del FUA 2014 con parte delle risorse dei fondi strutturali europei, la relativa contrattazione con le progressioni interne alle aree, l’accordo (ormai fantomatico) sulla mobilità, ecc. c’è, invece, un gran fervore sul rinnovo degli incarichi dirigenziali.

            E’ parere della UIL PA MIUR che mai come in questo momento agire in modo assolutamente distaccato dalla condizione reale del MIUR sarebbe un grave errore e forse proprio l’ultima chance per conseguire  l’obiettivo istituzionale nel suo complesso.

            In questo periodo, inoltre, la parte politica e l’Amministrazione sono osservate speciali dalla Corte dei Conti che recentemente, svolgendo finalmente la sua funzione, ha chiarito nella delibera che si allega alcune semplici regole da osservare per la scelta sugli incarichi “

 

 “Gli incarichi…possono essere conferiti a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione presupposto, quest’ultimo, in assenza del quale l’incarico non può essere conferito. In tal modo, la disposizione citata crea un onere di previa verifica della sussistenza delle risorse umane interne all’Amministrazione in possesso di requisiti professionali richiesti dall’incarico. Soltanto ove tale indagine dia esito negativo sarà possibile attribuire il posto vacante a soggetto esterno, se dotato della particolare specializzazione richiesta.

Sotto quest’ultimo profilo, vale ulteriormente osservare che, lungi dal riproporre schemi di percorsi di carriera per anzianità di servizio, la previa ricerca all’interno delle qualifiche dirigenziali presenti nei ruoli dell’Amministrazione realizza, ad un tempo, l’interesse di quest’ultima alla migliore e più efficiente utilizzazione delle risorse umane già presenti e, contestualmente, l’interesse dei dirigenti di ruolo a percorsi professionali che consentano un effettivo arricchimento del relativo curriculum. La non rinvenibilità nei ruoli dell’Amministrazione deve, per converso, essere apprezzata oggettivamente, coerentemente con la ratio della norma, che, secondo consolidata e conforme giurisprudenza di questa Sezione, deve intendersi, per un verso, tesa a limitare il ricorso a contratti al di fuori dei ruoli dirigenziali in ossequio a ragioni di contenimento della spesa pubblica, nonché di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, per altro verso, a non mortificare le aspettative dei dirigenti interni che aspirino a ricoprire quel posto.”

            Proprio in relazione a quanto oggetto della delibera ovvero l’incarico del Direttore Generale dell’USR Toscana, la scrivente auspica che l’assegnazione degli incarichi non vada contro il dettato della Corte, riconoscendo al personale interno sia esso Dirigente sia esso Funzionario il giusto riconoscimento professionale attraverso un percorso trasparente di scelta consapevole.

            L’ipotesi di classificare a monte gli Uffici destinatari di incarico comma 6 e 5 (D.Lvo n. 165) è quanto mai discutibile, certamente non coerente con le parole “trasparenza e scelta consapevole” e passibile, a parere della scrivente, di successivo contenzioso.

            E’, infatti, indispensabile che chi sarà incaricato di dirigere Uffici, sia Direttoriali che Dirigenziali, sia dotato della professionalità amministrativa necessaria, della conoscenza delle norme contrattuali del Comparto Ministeri, dei requisiti previsti dalla Legge 150.

            Solo ponendo al vertice personale così “riconosciuto” dagli stessi dipendenti allora sì che si potrebbe ovviare alle gravi carenze del MIUR in termini di risorse umane, strumentali, economiche.

            E’ ora che l’Amministrazione si riappropri del suo ruolo (e del suo personale) e che renda onore e merito a chi in questi anni ha consentito il suo funzionamento. Quindi senza nulla togliere a chi ha altre professionalità da spendere al meglio presso le istituzioni scolastiche (dirigenti scolastici e docenti) o chi ha sostenuto e vinto un concorso sapendo di andare a svolgere attività ispettiva, invitiamo e sollecitiamo la parte politica e la parte gestionale ad agire in coerenza con l’attuale condizione del MIUR, rivolgendosi e ricercando le professionalità all’interno e non altrove.

 

E’ VERAMENTE L’ULTIMA CHANCE

Roma, 8.2.2015

Il Coordinatore Nazionale UIL PA MIUR

Mimma Ripani