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La tanto decantata riforma/rivoluzione del Pubblico Impiego, sulla quale i cittadini potevano esprimere democraticamente la propria opinione accedendo all'email sta cominciando a evidenziare le prime crepe.

A partire dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nel quale l’attuale compagine politica pensa sia  rivoluzionario ASSUMERE  docenti e FAR SPARIRE D’INCANTO TUTTI I PRECARI.

Insomma esattamente quello che tutti i precedenti Presidenti del Consiglio e Ministri dell’Istruzione hanno fatto almeno negli ultimi 40 anni!!!

Certo un Sindacato, per principio istituzionale, si esprime sempre positivamente sulla copertura di posti di lavoro, soprattutto nel momento in cui la percentuale di disoccupazione è in aumento, ma certo ci saremmo aspettati qualcosa in più.

Lo diciamo sommessamente, ma con estrema convinzione chiediamo:

perché non rivoluzionare l’Amministrazione attraverso un reale recupero degli evidenti sprechi che il bilancio MIUR continua a trascinarsi dietro da anni?

perché non razionalizzare i costi delle tante e, forse inutilmente costose, attività "esternalizzate"?

perché non razionalizzare tutto il Comparto Scuola collocando i 10.000 docenti che percepiscono uno stipendio per insegnare e non sono a scuola (prima relazione Commissario per la spending review)?

perché non restituire alle scuole tutte le unità “utilizzate” negli Uffici MIUR, in modo notoriamente illegittimo, alle quali peraltro vengono assegnati anche i "buoni pasto"?

perché, in conclusione non INVENTARSI QUALCOSA DI REALMENTE INNOVATIVO E RISOLUTIVO per i tanti problemi dell’Istruzione pubblica (Scuole e Università) in Italia?

La prima geniale trovata, da campagna elettorale, degli "80 Euro" ha portato esiti tutt’altro che positivi sulla crescita.

Certamente sarebbe stato molto meglio riaprire una stagione di rinnovo dei contratti nel pubblico impiego piuttosto che investire risorse, che in diversi casi alla fine dell’anno dovranno essere restituiti con gli interessi  o all’Erario, con la TASI, o all’Agenzia delle Entrate.

Siamo convinti che un “dignitoso” rinnovo contrattuale sarebbe stato certamente fonte di certezze maggiori e di un sacrosanto riconoscimento del ruolo del servizio pubblico.

Invece la RIVOLUZIONE è diventata la REPLICA di un modello di Governo che, purtroppo per i cittadini italiani, per i loro figli e i loro nipoti, ha ridotto la “magnifica, superba, ammirata ed invidiata scuola pubblica italiana” in una produzione di cittadini incerti per il loro futuro ovvero "PRECARI", in una rotazione di docenti quasi quotidiana alla faccia della continuità didattica per gli alunni, in un servizio pubblico costituzionalmente garantito che dovrebbe produrre istruzione, capacità, valori, professionalità, insomma fornire ad ogni cittadino/bambino le basi per affrontare il proprio futuro, e invece si concentra su obbiettivi diversi scelti e voluti da Governi diversi.

Dalle statistiche degli ultimi anni (ISTAT) non certo prodotte da questo Sindacato, in Italia vi è un incremento dell’analfabetismo di ritorno che, rispetto alla media europea (14,5%), si attesta sul 18,8%.

Forse l’attuale Governo, così impegnato a fare la RIVOLUZIONE, dovrebbe farsi qualche domanda.

Forse andrebbe fatta una RIVOLUZIONE vera proprio partendo dall’istruzione, dalla scuola, dalle università e dalla ricerca, altrimenti se le idee sono queste non ci sarà età, parità di genere, capacità, intelligenza che potranno rimettere su un binario positivo questo Paese.

ALMENO NOI CI CONSENTIAMO DI DUBITARE!!!!

Roma, 29.8.2014

 IL COORDINATORE NAZIONALE UIL PA MIUR

Ripani Mimma

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