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A due mesi dall’insediamento della nuova Ministra, le condizioni di questa Amministrazione continuano a  peggiorare sia per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro sia per quanto riguarda il livello di attenzione dimostrato verso il personale e le sue rappresentanze sindacali.

I numerosi pensionamenti hanno notevolmente appesantito i carichi di lavoro dei dipendenti senza alcun corrispettivo in termini di rispetto dei diritti dei lavoratori.

FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE

Il 2012, con accordo sottoscritto a novembre 2013, non è ancora esigibile in quanto, nonostante gli impegni assunti dall’Amministrazione, non risulterebbe ancora certificato;

il 2013, per il quale come OO.SS. abbiamo condiviso con l’Amministrazione nel primo incontro di gennaio l’ipotesi di accordo, è fermo in attesa del documento sulla performance del 2013 che non è stato ancora redatto.

RIORGANIZZAZIONE

Da notizie acquisite in via informale sembrerebbe che finalmente il Ministro abbia deciso di non modificare il testo del DPCM di riorganizzazione del MIUR che, lo ricordiamo, viaggia tra Uffici e piani da ben 2 anni.

E, intanto, gli Uffici Regionali non hanno un organico definito, gli Uffici Territoriali non hanno dirigenti;      aumenta il numero delle Direzioni Regionali prive di Direttori; la stessa Amministrazione Centrale non ha un organico;  è vacante da mesi il posto del Direttore Generale del Personale, che tra i suoi compiti ha, tra l’altro, le relazioni sindacali; il trasferimento del personale del Dipartimento Università e Ricerca, annunciato come un successo personale dal precedente Capo Dipartimento, incontra ogni giorno gravi difficoltà a realizzarsi e ciò si traduce in un reiterato esborso economico e in un pesante disagio del personale costretto a lavorare in una sede ormai praticamente dismessa e senza servizi.

A tutto ciò si aggiunge la presenza, sempre più evidente, di persone che svolgono funzioni  da esternalizzati (nuovi comandati, nuovi consulenti esterni, pensionati).

Quanto descritto, e solo in minima parte, rappresenta indiscutibilmente il livello di disinteresse politico sulla gestione del personale del MIUR.

Ai precedenti Ministri, semmai li avessimo incontrati almeno più di una volta, e a quello attualmente in carica,  oltre a descrivere questa realtà, avremmo certamente potuto ricordare la dignità e l’orgoglio con i quali i dipendenti del MIUR operano, nonostante tutto, per assicurare, nell’interesse  della collettività, l’ordinato inizio dell’anno scolastico e dell’Anno Accademico nonché il corretto funzionamento degli Enti di Ricerca.

Per tutti e tre sarebbe stato facile constatare che, in questi ultimi due anni, si è realizzato uno scollamento tra centro e periferia che ha prodotto disservizi per l’utenza e si è riversato negativamente anche sul personale del Ministero:

-              saltano i concorsi per le assunzioni del personale docente in alcune regioni;

-              si sono verificati una serie di intoppi nelle assunzioni dei dirigenti scolastici;

-              si è concluso in ritardo e con grande difficoltà il concorso per ispettori scolastici;

-              è in aumento il numero degli Uffici nei quali si avviano indagini ed accertamenti da parte degli

organi preposti.

In tale gravissimo contesto e nonostante la tempestiva richiesta di incontro formulata dai Segretari Generali di categoria di CGIL, CISL e UIL per illustrare la condizione fin qui descritta, la nuova Ministra sembra non voler avviare alcun livello di confronto.

Il permanere di tale situazione non potrà che vedere CGIL, CISL e UIL del MIUR avviare insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del Ministero tutte le iniziative atte a mettere al primo posto la salvaguardia dei diritti e la dignità del personale necessarie per garantire ai cittadini un servizio efficace.