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Gentilissima dr.ssa Calvosa,

la UILPA MIUR è venuta a conoscenza dell’invio, in data odierna, da parte dell'Amministrazione, ai lavoratori cui è stato riconosciuto lo status di “lavoratore fragile”, di una “comunicazione” (a mezzo mail) con la quale è stata trasmessa la nota del medico competente contenente indicazioni per il rientro in servizio degli stessi che li espongono ad alto rischio di salute se dovessero contrarre il virus e di una successiva mail con le turnazioni del loro rientro in servizio, senza una preventiva interlocuzione con la RSU e le OO.SS..

Nelle indicazioni del medico competente, si rileva la possibilità dell’Amministrazione di richiamare a svolgere l’attività lavorativa di tali dipendenti in presenza nelle sedi di loro assegnazione pur evidenziando che il medico competente individua il lavoro agile quale strumento prioritario per lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte dei dipendenti in questione.

Appare appena il caso di sottolineare come le indicazioni del medico non siano congrue ed in linea con le indicazioni Governative che consigliano caldamente le amministrazioni pubbliche, e gli uffici privati, di ampliare al massimo la percentuale di autorizzazioni a svolgere il lavoro da remoto giacché in presenza. Risulterebbe difficile per tale personale, tra l’altro, nonostante indossi tutte le protezioni, poter ottemperare al distanziamento individuato in mt.2, durante gli spostamenti negli ambienti comuni.

Si evidenzia inoltre che l’elencazione dei DPI da fornire al dipendente non risulta completa in quanto tra gli stessi non sono stati individuati alcuni tra i più comuni e più importanti, quale ad esempio il gel sanificante per le mani.

Si sottolinea altresì che tale modalità, di cui viene ampliamente richiesta l’applicazione di una percentuale minima del 50%, sia a tutela del sistema Paese e non già esclusivamente per la tutela del singolo dipendente, in quanto il virus è contraibile anche all’aria aperta, motivo per il quale si è reso necessario imporre di indossare i dispositivi di protezione respiratoria anche per le strade.

Risulta inoltre che nei vari Uffici dell’USR Calabria non sempre le regole di sicurezza vengono attese, creando grande disagio ai colleghi più fragili.

Si richiede pertanto di conoscere ai sensi dell’ampia normativa vigente:

1) I contenuti delle note che non risultano essere state allegate alla nota di notifica del medico competente, pur essendo dalla stessa richiamata;

2) Il piano di rientro in sicurezza in sede del personale di ruolo ed esterno, assegnato neglii uffici regionali a vario titolo, in applicazione delle previsioni di cui alla direttiva 3/2020 del Ministero della Funzione pubblica, per garantire l’uniformità di trattamento tra le province, corredato dagli ultimi aggiornamenti;

3) L’attività del Tavolo di lavoro permanente regionale sulla sicurezza, L 77 del 17.07.2020;

4) Il DVR aggiornato a cura del RSPP e del RLS;

5) Il provvedimento di riorganizzazione del lavoro con l’individuazione della distribuzione del personale in presenza, al massimo del 50% di unità per ogni ufficio;6) L’individuazione dei servizi indifferibili;

7) Il contratto con la società specializzata contenente il calendario delle sanificazioni degli uffici, anche quelle quotidiane dei servizi igienici;

8) Il contratto per l’acquisto della strumentazione tecnologica per permettere a chi non ne fosse in possesso di ricevere in comodato d’uso un computer per svolgere la propria attività da remoto;

9) Un eventuale piano di formazione per permetterne la fruizione al personale che svolge attività indifferibili, in funzione del nuovo lockdown, reso necessario per il divulgarsi del virus e la scarsa disponibilità di tutela sanitaria.

10) L’eventuale convenzione con un struttura sanitari che preveda di effettuare i test molecolari al personale che ha svolto e che deve necessariamente svolgere il servizio in presenza, con i fondi dedicati, così come è stato previsto in Amministrazione centrale con la nota allegata.

LA UILPA MIUR ritiene che l’alternativa indicata dal medico competente nel provvedimento inviato agli interessati, rechi disposizioni in contrasto con la normativa vigente che impone la riduzione delle presenze dei lavoratori al 50% nelle sedi istituzionali, per il contenimento del virus COVID-SARS e per scongiurare una aggravarsi dell’economia per il verificarsi di lockdown prolungati.

Le OO.SS. territoriali e la RSU sono ancora in attesa di ricevere l’informativa circa l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) e di conoscere quali siano le “condizioni di sicurezza” adottate per consentire il rientro in presenza del personale.

Si rammenta inoltre che anche il vigente CCNL FC impone un confronto preventivo con le OO.SS. sui temi della riorganizzazione e la gestione delle presenze nelle sedi di lavoro e che lo stato emergenziale è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020, per cui la programmazione per il rientro in sede deve necessariamente essere oggetto di confronto sindacale con la RSU sede di contrattazione con le stesse e le OO.SS. territoriali.

Si auspica che il confronto sia esteso anche alle attività c.d. “smartabili” soprattutto per quelle relative all’attività dei centralinisti non vedenti, portatori di handicap che rientrano tra i dipendenti configurabili nella categoria “fragili”, destinate prioritariamente allo svolgimento dell’attività da remoto.

Si sottolinea che tutti gli obiettivi assegnati sono stati ampiamente garantiti dai lavoratori dell’USR Calabria e di quelli Territoriali con massima serietà e professionalità con il raggiungimento degli stessi senza, probabilmente, ricevere alcuna gratificazione morale o pecuniaria nonostante abbiano lavorato alacremente anche di sabato, nei giorni festivi, al di fuori dell’orario di servizio e che vivono, erroneamente, l’Ufficio come un’Azienda a carattere familiare prestando il massimo sforzo per raggiungere gli impossibili obiettivi dettati dalla attuale politica.

Pertanto, questa O.S. chiede un incontro per riformulare le turnazioni di lavoro in presenza, diversamente da quanto presupposto nella citata “comunicazione”, che disattende le norme in tema di sicurezza e le disposizioni contenute nella precitata Direttiva 3/2020 della F.P., è lesiva dei diritti dei lavoratori assegnati a questo Ufficio e per la quale si profila una attività antisindacale per il mancato coinvolgimento delle OO.SS..

In attesa di un incontro con le OO.SS. e le RSU, per concordare le modalità della più ampia fruizione dello smart working, una diversa valutazione delle attività differibili/indifferibili con rotazione su quelle indifferibili ed assicurando il rispetto delle condizioni di sicurezza e di tutela del diritto primario alla salute e al miglior andamento economico del Paese e , si ritiene opportuno, vista la delicatezza della situazione attuale, che tutte le comunicazioni ai propri dipendenti vengano inviate direttamente dal dirigente responsabile dell’ufficio, unico soggetto disposto dalla normativa ad assumersi la responsabilità, in funzione delle indicazione del Ministero della salute che hanno individuato il territorio della Regione Calabria Zona Rossa ad alto rischio e l’immediata sospensione della comunicazione di turnazione per la settimana dal 9 al 13 c.m., inviata in una recente mail ai dipendenti interessati.

Cordialità

Roma, 6 Novembre 2020                         Il Coordinatore Nazionale UILPA MIUR

                                                                          Alessandra Prece