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BARBAGALLO: ''I FANNULLONI SONO LADRI DELLA DIGNITÀ DEI MILIONI DI DIPENDENTI PUBBLICI ONESTI: CONTRO DI LORO LA UIL SI COSTITUIRÀ PARTE CIVILE''
''IL GOVERNO RINNOVI I CONTRATTI DEI LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO''
16/01/201 | Sindacato
Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato oggi al seminario ‘Superiamo la Brunetta’ organizzato a Salerno dalla UILPA nazionale. Al centro del dibattito anche il tema dei cosiddetti "fannulloni", con lo slogan: ‘Sì alla valutazione, al merito, alla contrattazione’.
‘I dipendenti pubblici infedeli - ha sottolineato il leader della Uil - non solo assumono comportamenti indisciplinati o illegittimi, ma sono anche ladri della dignità dei milioni di dipendenti pubblici che, ogni giorno, si mettono al servizio di tutti i cittadini del nostro Paese. È giusto, dunque, sospendere i ‘fannulloni’ e, se colpevoli, licenziarli, chiedendo conto anche ai dirigenti e ai politici che non hanno vigilato.
Se tutto ciò, poi, accadesse in 48 ore, così come ha rilanciato il Presidente del Consiglio, non potremmo che essere d'accordo. Cacciare dalla PA questi soggetti - che, secondo alcuni studi, rappresentano il 2% dell'intera platea - è un atto dovuto verso tutti gli altri dipendenti pubblici e verso tutto i cittadini: contro i fannulloni, la Uil si costituirà parte civile, come ha già fatto per la vicenda di Sanremo.
Al Governo, però - ha precisato Barbagallo - chiediamo altrettanta solerzia nel rinnovare i contratti agli oltre tre milioni di lavoratori che attendono ormai da più di 6 anni di ottenere questo diritto, che per il mancato rinnovo hanno perso, mediamente, 3mila euro e che, per i tagli subiti, hanno visto ridurre i loro stipendi di circa il 10%.
Questa condizione è ormai insostenibile - ha concluso Barbagallo - e la lunga mobilitazione già annunciata sarà a sostegno delle nostre giuste rivendicazioni salariali’

Salerno, 16 gennaio 2016

 

FOCCILLO: 3MILA EURO IN MENO PER MANCATA CONTRATTAZIONE.   STIPENDI RIDOTTI DEL 10%. 15/01/2016 | Pubblico Impiego
I dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato confermano le nostre analisi e le nostre preoccupazioni non solo sulla perdita del potere d'acquisto degli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego, ma anche sulla riduzione del loro salario netto.
Una condizione che, purtroppo, quando ci saranno dati ufficiali, risulterà ulteriormente peggiorata
nel corso del 2015. Secondo nostri calcoli, non solo c'è stato un mancato aumento di circa 3mila
euro medi a causa del blocco della contrattazione, ma ci sarà anche, complessivamente e mediamente, una perdita del 10% dello stipendio.
Il blocco del turn over, poi, ha fatto il resto. Niente aumenti salariali, nessun incremento dell'occupazione nonostante i proclami del Governo, niente staffetta generazionale.
Una pubblica amministrazione,  dunque, che si impoverisce rendendo così difficile soddisfare la
domanda di servizi efficienti che, giustamente, rivendicano tutti i cittadini.

Roma, 15 gennaio 2016

Foccillo: Preoccupazione per il «no esuberi» della Riforma Madia Avviare velocemente confronto con i sindacati
15/01/2016 | Pubblico Impiego
Dichiarazione di Antonio Foccillo, segretario confederale Uil
Si continua a garantire che non ci saranno esuberi nella pubblica amministrazione e che attraverso la miracolosa mobilità tutti i lavoratori pubblici che perdono il posto, per effetto della riforma Madia, saranno ricollocati. Lo si sostiene anche per i lavoratori delle municipalizzate, per quelli delle camere di commercio e per quelli del corpo forestale dello Stato, così come è stato fatto in passato per i lavoratori delle province. In quest’ultimo caso qualcosa non ha funzionato, ed è per questo che la preoccupazione è ancora più forte.
Non si conoscono, inoltre, le dimensioni di questo processo che in questi settori sono molto più rilevanti, e infine quanti posti mancano nella pubblica amministrazione per garantire tutti.
Mi sembra che, per l'ennesima volta, il Governo continui ad agire nell'autoreferenzialità senza confrontarsi con chi conosce la realtà di chi lavora nella pubblica amministrazione e chi rappresenta quei lavoratori. Troppi ottimismi. Il rischio concreto è che questi processi costeranno lacrime e sangue e aggraveranno i problemi, riducendo il perimetro dello Stato e di conseguenza riducendo le garanzie per i cittadini. Andrebbe praticata un po' di umiltà e bisognerebbe avviare velocemente un confronto con il sindacato perché ci sono concrete possibilità di accompagnare questi processi con l'esperienza e con la conoscenza.
Roma, 15 gennaio 2016